Il mio libro:
La mia amica bilancia


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LA MIA AMICA BILANCIA

TRUCCHI PER PERDERE PESO


Il libro "La mia amica bilancia" nasce dalla passione per il mio lavoro e dalla voglia di spiegare alle persone come perdere peso in modo semplice e senza fatica.


Per ottenere questo risultato è importante conoscere alcune nozioni su come seguire una corretta alimentazione, come ingannare o aiutare il senso di fame/sazietà e, soprattutto, come non complicarci ulteriormente la vita fidandoci di informazioni false che apprendiamo da varie fonti non attendibili.


Cercherò anche di rispondere a quelle domande più comuni che le persone si pongono su tutto quello che riguarda alimentazione, attività fisica, metabolismo, calo ponderale e mantenimento del peso.


Ho scritto questo testo rivolgendomi a tutti, senza distinzione, in modo volutamente semplice e diretto basandomi su dati scientificamente consolidati, pubblicati su riviste di assoluto livello internazionale. Ho inoltre ritenuto opportuno inserire un glossario per rendere ancora più facile la lettura.


Il mio compito naturalmente sarà anche quello di non annoiare e far divertire, ma a noi livornesi è cosa che viene naturale!


PREFAZIONE DI STEFANIA D'ECHABUR


Il libro "La mia amica bilancia" nasce dalla passione per il mio lavoro e dalla voglia di spiegare alle persone come perdere peso in modo semplice e senza fatica.

Per ottenere questo risultato è importante conoscere alcune nozioni su come seguire una corretta alimentazione, come ingannare o aiutare il senso di fame/sazietà e, soprattutto, come non complicarci ulteriormente la vita fidandoci di informazioni false che apprendiamo da varie fonti non attendibili.

Cercherò anche di rispondere a quelle domande più comuni che le persone si pongono su tutto quello che riguarda alimentazione, attività fisica, metabolismo, calo ponderale e mantenimento del peso.

Ho scritto questo testo rivolgendomi a tutti, senza distinzione, in modo volutamente semplice e diretto basandomi su dati scientificamente consolidati, pubblicati su riviste di assoluto livello internazionale. Ho inoltre ritenuto opportuno inserire un glossario, per rendere ancora più facile la lettura.

Il mio compito naturalmente sarà anche quello di non annoiare e far divertire, ma a noi livornesi è cosa che viene naturale!

Questo libro, al contrario, intende rispondere alle mille domande, più o meno sensate, che vengono solitamente rivolte al nutrizionista. Spesso ci affanniamo a cercare la “dieta” giusta anche se in realtà quello di cui abbiamo bisogno è soltanto una guida “spirituale”, qualcuno che si prenda cura di noi e ci aiuti a placare le ansie legate al cibo. Una persona amica che ci prenda per mano e ci educhi conducendoci verso il nostro traguardo al fine di ottenere (o riottenere) la salute e la serenità. Basterebbe solo ascoltare il nostro organismo per far sì che un’alimentazione naturale nel tempo possa diventare anche uno stile di vita. Solo riprendendo in mano il bandolo della matassa con la stagionalità degli alimenti, gli apporti equilibrati di fibre, vitamine etc. etc., possiamo infatti tornare al gusto e alla voglia di metterci al lavoro, mantenendoci in forma senza vivere l’alimentazione sana come una condanna da espiare. Personalmente, non ho problemi a espormi e a raccontarvi la mia “storia alimentare”: chissà, potrebbe anche essere d’aiuto.

A undici anni sono diventata bulimica, l’ho saputo dopo, perché a quei tempi non si conoscevano molto i disturbi dell’alimentazione. Ingrassai ventotto chili in meno di otto mesi, ero una “palla”, mi vergognavo, ma il cibo riempiva un vuoto.

Mangiavo in modo compulsivo fino a farmi del male e alla fine l’unico rimedio per stare meglio era introdurre un dito in gola e vomitare. Ne sono uscita solo quando sono iniziate le prime “cotte”, ossia l’amore.

A ventotto anni la vita mi ha fatto il regalo più bello, sono diventata mamma, ho avuto una gravidanza dove ho preso solo undici chili, camminavo molto, ero appagata e stavo dentro le regole alimentari. E avevo il mio bimbo in grembo, mica uno scherzo!

Una volta nata Irene, il crollo: durante l’allattamento sono in- grassata nuovamente, stavolta trenta chili. Mangiavo di tutto: barattoli di gelato, schiappe di formaggio tutti i santi giorni, zuppiere di pasta con i condimenti più disparati (panna, besciamella, tutto quello che era bianco) e pensavo che tutto questo mi servisse per non farmi andare via il latte. La bambina era felice, però invece di una mamma aveva ormai una specie di mucca, ma io ne ero paradossalmente gratificata.

Ho mantenuto a periodi alterni un vizietto: la notte mi alzavo come una sonnambula e mangiavo latte e biscotti. Negli anni ero diventata brava, mi regolavo, ma inutile dire la frustrazione di essere perennemente a dieta e non riuscire a dimagrire mai, perché le calorie introdotte di notte restavano e si accumulavano, anche se di giorno ero “a dieta”. Nei periodi critici arrivavo a mangiare anche sei crostatine e un litro di latte in soli cinque minuti, per poi vomitarli. Poi è arrivata la menopausa e nuovi accumuli di peso, e altrettanti raid notturni. Inutile dire che mi raccontavo un sacco di bugie del tipo: “ho la ritenzione idrica.” Ma era invece la solitudine che percepivo per la separazione dalla maternità.

Per capire che in fondo tutto questo era solo un evento naturale e che potevo stare meglio, mi è servito l’incontro con un bravo nutrizionista: Jacopo Vitti, un professionista che ispira fiducia, che si è messo in ascolto e mi ha rassicurata, e grazie al quale giorno dopo giorno sono riuscita a ritornare finalmente e senza drammi al mio peso. Ogni tanto inciampo an cora, tanto per fare un esempio quando sono al pub mi bevo un succo di pompelmo dietetico e poi mi getto su una ciotolina di noccioline che ingurgito in modo compulsivo, ed è proprio in quei momenti che arriva in mio aiuto l’angelo-nutrizionista, a dirmi: “Bevi una birra piccola, che contiene meno calorie e puoi stare serena, senza rischiare di cascare in giochi pericolosi per la bilancia”.

Alla palestra, altro utilissimo consiglio del mio angelo, ho associato quest’estate anche la scoperta della maschera con il boccaglio e altri hobby che hanno migliorato il mio umore e la mia vita in generale. Come l’amore per la scrittura, ad esempio. Questo per sottolineare di nuovo che il “vuoto” non si colma con il cibo: il cibo deve essere nostro alleato per mantenere la salute e far sì che arrivi il giusto carburante per vivere bene e fare tante cose belle che, quelle sì, ti riempiono veramente. Descriverei, dunque, questo saggio come una guida amica per il ciclo vitale della nostra alimentazione, dove ogni capitolo si articola con un punto esclamativo che sostituisce un interro- gativo legato al concetto di dieta. Il lavoro di Jacopo Vitti è rispondere a ogni domanda in maniera diretta e genuina, professionale e al tempo stesso confidenziale. Leggendolo ci si può rendere conto che la cosiddetta dieta non è affatto una punizione bensì un corretto modo di vivere l’arte di prendersi cura si sé.


Concludo ringraziando Jacopo per il suo lavoro così importante, augurandogli di conservare negli anni a venire la passione che oggi trapela dal suo approccio al lavoro.


Stefania D’Echabur (blog)

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